Agevolazione Prima Casa lavoratore trasferito all’estero

Agevolazione prima casa lavoratore trasferito all'estero

Spesso, anche se ci si trasferisce all’estero per lavoro, il sogno di molti è acquistare una casa comunque in Italia.

 

A questo punto è comune chiedersi se il soggetto iscritto all’Aire possa effettivamente accedere alle agevolazioni prima casa, nel caso in cui decida di comprare casa in Italia.

 

Vediamolo insieme!

 

In cosa consistono le agevolazioni prima casa?

 

Prima di andare nell’analisi dettagliata di questa specifica situazione, osserviamo in cosa consiste davvero l’agevolazione della prima casa.

 

  • Se si acquista da un privato o da una azienda che vende in esenzione di iva, l’acquirente avrà un’  imposta registro agevolata al 2%, imposte ipotecarie e catastali in misura fissa di euro 50,00.
  • Se si acquista da una impresa con vendita soggetta ad iva, l’acquirente avrà una iva al 4% e imposta ipotecarie e catastale in misura fissa per euro 200,00.

 

Sono un soggetto italiano iscritto all’Aire: cosa succede?

 

L’italiano che si è trasferito all’estero per lavoro, può comunque usufruire delle agevolazioni prima casa, rispettando però precisi requisiti. Pertanto, può beneficiarne se: 

 

  • l’immobile acquistato in Italia sia ubicato nel Comune di nascita dell’acquirente o in alternativa nel Comune in cui egli aveva la residenza o svolgeva l’attività prima di trasferirsi all’estero;
  • non è titolare di altra casa di abitazione nel comune dove è situato l’immobile;
  • non è titolare di altre abitazioni o quote in comproprietà, in tutto il territorio nazionale (anche nuda proprietà o altri diritti reali di godimento).

 

ATTENZIONE: non è richiesto lo spostamento della residenza entro i 18 mesi (come per il cittadino italiano non iscritto all’Aire).

 

Hai bisogno di  supporto in merito all’agevolazione prima casa anche se sei all’estero per lavoro? Schileo Consulting è qui per te: contattaci subito.