Regime Forfettario: cosa cambia nel 2023?

Il regime forfettario è senza dubbio il regime con la gestione contabile più semplice e rappresenta il regime naturale delle persone fisiche che esercitano un’attività d’impresa arte o professione in forma individuale.

Il titolare di Partita Iva in regime forfettario, vede assoggettare il proprio reddito imponibile ad un’imposta particolarmente bassa, del 15% in via ordinaria, del 5% in caso di nuova attività e tale reddito  viene calcolato a forfeit, ossia determinato da un coefficiente di redditività definito in base al codice ateco dell’attività svolta.

I soggetti in regime forfettario non addebitano l’IVA e non hanno diritto alla detrazione dell’IVA sugli acquisti. Sulle fatture emesse va per questo assolta l’imposta di bollo di 2 euro, se di importo superiore a 77,47 euro.

Rimanendo comunque dei soggetti passivi IVA, il soggetto che applica il regime forfettario deve assolvere l’IVA in caso di operazioni con l’estero e in tutti i casi di acquisto per le quali risultano debitori d’imposta.

 

Cosa cambia nel 2023?

La legge di Bilancio non è ancora stata approvata ma stando alle anticipazioni del disegno di Legge il regime forfettario dovrebbe essere ampliato ai ricavi e compensi fino a 85.000 Euro.
Gli altri requisiti di accesso rimarrebbero gli stessi.

Un’ altra novità riguarda una disposizione che determina la fuoriuscita immediata (fino ad oggi era dall’anno successivo) dal regime forfettario se i ricavi e i compensi superano in corso d’anno 100.000 euro.

 

Quando diventa obbligatoria la fatturazione elettronica?

Il DL 30 aprile 2022 n. 36 ha previsto che, a decorrere dallo scorso 1° luglio 2022, siano tenuti all’emissione di fattura elettronica anche i soggetti che adottano il regime forfettario, i quali, nell’anno precedente, abbiano conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25.000 euro. Per tutti gli altri forfettari invece, l’obbligo partirà dal 1 gennaio 2024, momento a partire dal quale tutte le fatture dovranno essere emesse esclusivamente in formato elettronico.

 

Lo sapevi che…

A beneficio di coloro che garantiscono la tracciabilità di tutte le somme erogate e incassate di ammontare superiore a 500 euro ed emettono fattura elettronica via SDI, l’art. 3 del DLgs. 127/2015 consente la riduzione di due anni dei termini di accertamento ai fini IVA e dei redditi d’impresa o di lavoro autonomo.

Per qualsiasi altra informazione, lo Studio rimane a disposizione per un consulto.

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